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Holidays - Cap 19 - Naruto ITA

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CAPITOLO 19: "DONNA IN MARE! PIOGGIA SUL SALVATAGGIO"



Il nuovo giorno vide il ritorno dell'afa, con temperature alte sin dal mattino. Nonostante l'innalzamento di temperatura al lido non era certo impossibile rinfrescarsi; chi entrava in acqua e non ne usciva più, che sonnecchiava sotto l'ombrellone, chi aspettava al bancone del bar sul mare le proprie ordinazioni.
Jiraya: "Orochimaru in bermuda? Non posso crederci, com'è piccolo il mondo."
Tsunade: "Già, ma per fortuna non ci ha dato fastidio, anzi ci siamo divertiti un sacco a traviare Kabuto e Shizune."
Jiraya mugugnò: "Bravo il serpentello. Certo che, quando si tratta di corrompere tutto ciò che tocca, quello lì…"
Tsunade: "A proposito, mi ha chiesto di salutarti."
Jiraya: "Davvero?"
Tsunade: "Ha chiesto se anche il "rospo marpione dalla bocca larga" era in vacanza con noi e voleva sapere come te la passavi."
Jiraya, a denti stretti: "Maledetto…… Dì un po' non l'avrai mica anche invitato qui da noi?"
Tsunade: "Scherzi? Non gli ho detto neppure dove alloggiavamo, ho già abbastanza compagnia senza di lui, inoltre se vi incontrate di nuovo voi due non oso pensare a cosa potrebbe accadere. Comunque devo dire che incontrarlo in un simile frangente mi ha fatto piacere."
Jiraya: "Le vacanze tirano fuori la parte più solare e innocente delle persone, eh eh eh!"
Dopotutto proprio i serpenti che hanno il sangue freddo adorano star distesi al sole, Orochimaru non faceva eccezione: già se lo immaginava a sibilare contento con gli occhiali da sole, a scottarsi la pelle cadaverica e adocchiare tra i corpi in bella mostra in spiaggia quello più adatto da usare come cavia…
Jiraya: "…… Urgh! Bah, a te ha fatto piacere incontrare lui quando ti sei completamente scordata di me; se non vi raggiungevo io…"
Tsunade: "Oh, suvvia, non sarai mica ancora arrabbiato per quella storia?"
Jiraya: "Sigh!"
Tsunade gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise: "Ascolta, meglio te qui al villaggio insieme a me che Orochimaru."
Jiraya: "Eh eh eh!"
Ukki: "Ecco a voi!"
Jiraya: "Finalmente!"
Tsunade: "Tanto ghiaccio?"
Ukki: "Come ha chiesto signorina!"
Tsunade mise le mani in tasca, ma Jiraya, galantemente, la fermò: "Lascia, ci penso io: metta tutto sul mio conto, buon uomo."
Ukki: "Certo, due drink con ghiaccio fanno gratis per lei, Maestro!"
Jiraya (sussurro): "Eh eh eh! Osi ancora criticare i miei libri?"
Tsunade (sussurro): "Ma lo manderai in rovina!"
Jiraya (sussurro): "Ieri ho scritto apposta per lui una storia breve, con tanto di dedica: credo di essermi assicurato consumazioni gratis fino alla fine della vacanza!"
Ukki sparì misteriosamente come suo solito.
Tsunade: "Come scrittore non ti fermi mai; che tipo di storia breve?"
Jiraya: "Ne ho una copia, te la farò leggere. Molto romantica, con quel tanto di erotico che non guasta."
Tsunade: "Ti pareva, ah ah ah!"
Jiraya: "Per i protagonisti mi sono ispirato a me e te."
Tsunade: "EEEEEEEEEHH?!?!?"
Ukki, ricomparso, fece loro l'occhiolino.
Tsunade: "Jiraya!"
Jiraya: "Uh uh uh!"
Sorseggiò il drink: "Ah, ci voleva proprio! Fa più caldo rispetto a prima, quasi quasi rimpiango la pioggia è il vento."
Tsunade: "Eh, si."
Jiraya: "Ora parliamo del tempo: come si vede che ci stiamo facendo anziani, eh?"
Tsunade scoppiò a ridere insieme a lui.
Tsunade: "Ah ah… Oh, Jiraya…"
Ma purtroppo arrivò Shizune.
Shizune: "Ehilà, interrotto qualcosa?"
Jiraya e Tsunade (sarcastici): "NO!"
Shizune: "Oh, meglio così. Signor Ukki, una limonata."
Jiraya e Tsunade (pensiero): "Ma un attimo fa non era lì?!?!?!?"
Tsunade: "Cos'hai lì, Shizune?"
Shizune: "Conchiglie. Le ho raccolte personalmente insieme ad Anko e non sapete cosa c'è voluto: gli scogli sono piene di bestiacce!"
Tsunade: "Bestiacce?"
Per la precisione polpi che palpano e granchi che sgranchiscono le chele: Shizune aveva segni di ventose sulla coscia e il ditone del piede sinistro incerottato, Anko il ricordino affettuoso di un riccio di mare.
Jiraya: "Ancora ricordini? Non vi bastano quelli con cui avete riempito la vostra capanna?"
E non era un eufemismo il suo. Shizune dormiva con un metro di buste e pacchetti tra lei e il materasso, Ton Ton adagiata tra le spire di una statuetta dragone di giada e Tsunade, a cui piaceva stare larga andava a rannicchiarsi nella doccia esterna; ma la comodità comporta sacrifici, ovvero essere preparati ad eventuali inondazioni quando l'assistente apriva il rubinetto.
Shizune: "Beh, questi però me li sono conquistati, non li ho comprati in qualche negozio: questi mi faranno ricordare molto di più di questa bella vacanza."
Tsunade: "Si, hai ragione."
I ricordi più belli non hanno prezzo e non si comprano, come quelle conchiglie: belle, con il ricordo dell'escursione subacquea in cui le aveva trovate, e soprattutto più convenienti dal punto di vista economico dei loro altri souvenir, drago di giada innanzitutto!
Shizune: "Voglio trovare tanti ricordi di questo tipo prima di…"
Tsunade: "ALT! Non osare continuare." Ordinò categorica.
Shizune: "Però…"
In realtà era questione di giorni…
Tsunade: "Però hai ragione, dobbiamo rifornirci di sani e gratuiti souvenir portatori di questi bei momenti se non vogliamo scordarcene."
Magari il manoscritto della storia breve di Jiraya andava bene per cominciare: tra l'altro era anche ambientato in estate in un villaggio vacanze…
Shizune: "Meglio cominciare a fare spazio nel bungalow e prepararsi a dormire sul tetto…"
Tsunade: "Shizune, tu comunque non darti pensieri già da ora e passa il resto di questa vacanza come meglio puoi." Disse con un sorriso.
Shizune: "Va bene."

Esattamente ciò che facevano tutti gli altri. Il dolce oblio vacanziero aveva fatto perdere in loro la concezione del tempo: nessuno contava i giorni da quando erano arrivati, nessuno riusciva a dire se fosse lunedì o martedì in quella stagione intera di domeniche, nessuno pensava al dopo, impegnato a godersi il presente. E così deve essere per una vacanza come si deve, beatamente senza pensieri! La vacanza è come un'altra dimensione, senza tempo, dove si stacca da ciò che si è e ci concede di provare un tipo di vita nuovo, con giornate tutte diverse tra loro, niente più routine. Anche questo è la vacanza.
Le loro ferie nel lido del signor Ukki funzionava al punto che nemici storici riuscivano a convivere più o meno in tranquillità; magari la cruenta e faticosa vita di tutti i giorni non tornasse mai più, ma era comunque quella la loro vita, mica potevano dimenticarlo.

Torniamo ora alla spiaggia, dove la vita continuava, frenetica e spassosa, e contornata da estive colonne sonore messe su dagli altoparlanti della spiaggia.

Feelin' hot hot hot!
Feelin' hot hot hot!
Me mind on fire, me soul on fire
Feelin' hot hot hot!
(NDA: "Hot hot hot" di "Arrow")


A controllare lo stereo collegato agli altoparlanti, sotto un gazebo bianco sulla parte alta della spiaggia, c'era Gai, che aveva deciso di dedicare qualche mezz'ora della sua mattina per allietare i bagnanti con la musica…
"ALLORA, CARI AMICI OSPITI DEL LIDO, UN'ALTRA BELLA GIORNATA DI SOLE RAGGIANTE E GABBIANI CANTANTI CI ASPETTA!"
Tutti: "INFATTI CI PIACEREBBE SENTIRLI!"
… ed ovviamente urlar loro nelle orecchie!
Gai: "Eh eh eh, pardon… Mi scuso e metto su un nuovo pezzo con bonghi e ukulele per farvi distendere affinché possiate divertirvi meglio!"
Dopodiché lasciò lo stereo a suonare e andò a farsi anche lui una meritata nuotata rinfrescante.
Niente di nuovo sotto il sole quel giorno.
In acqua Naruto e i suoi amici giocavano a salirsi a turno sulle spalle e tuffarsi (quando era Choji a salire erano sempre minimo in due a tenerlo): gli schizzi sollevati, specialmente dal voluminoso Akimichi e dai loro tuffi multipli con urla infastidirono continuamente le ragazze che giocavano in acqua con un pallone da spiaggia troppo vicine a loro.
Tobi, armato di maschera e tubo ammirava il fondo del mare, seguiva curioso i pesci di passaggio e passava il tempo ad insinuarsi tra le gambe dei bagnanti (ma soprattutto delle bagnanti…) per rompere loro le scatole. Con Anko però cascò male: come se lo vide avvicinare tappò il suo tubo con il dito, costringendo l'attentatore a una fuga con le pinne tra le gambe.
Quando si decise ad uscire dall'acqua aveva tre maschere: la sua arancione monocola stile pallone da basket, la maschera da sub, e un polpo che si era avvinghiato coi tentacoli sulla sua faccia per ripicca del disturbo causato dall'invadente finto-scemo di Akatsuki. Uscendo suscitò l'ilarità di molti che non si erano tuffati.
Sotto un ombrellone c'era Yamato che giocava a shogi con Shikamaru sulla scacchiera magnetica portatile di quest'ultimo.
Davanti a loro, Sai constatò infine che la sua pelle bianca da ectoplasma era allergica alla melanina e non si scuriva se non con lo spray super-abbronzatura innaturale istantaneo di Ino.
Gaara, asciugamano in testa per evitare colpi di sole (i rossi sono quelli che con l'astro dell'estate vanno meno d'accordo), osservava la partita di shogi e creava distrattamente statuine di sabbia raffiguranti i compagni di vacanza.
Un paio di ombrelloni più in là, il gruppo Akatsuki.
Tobi (polpo in faccia): "Senpai! Avete visto come mi vuole bene? Posso tenerlo come mio animaletto?"
Deidara, guardandolo col desiderio di sbatterlo con forza sugli scogli come si fa coi polpi appena pescati, disse sarcastico: "Certo che puoi, e io sono una ragazza."
Tobi: "Oh, grazie senpai! Lo curerò, lo amerò e lo chiamerò Tobi 2! Ah, per il resto, era ora che ammettesse la sua vera natura."
Deidara: !!!
Deidara afferrò Tobi per i capelli e in assenza di scogli a portata di mano cominciò a sbatterlo con la testa per terra come fosse un polpo appena pescato.
Deidara: "GRRRR! IO NON SONO UNA DONNA!"
Sasori (pensiero): "Meglio non dirgli che la prima volta che l'ho visto ho pensato lo fosse…"
Hidan sbuffò: "Sbaglio è la spiaggia oggi è abbastanza tranquilla?"
Kisame: "Già, bah! Niente onde per il surf, tutti sguazzano felici in acqua o si riparano all'ombra, e questa musica di bonghi e ukulele mi fa diventare pazzo!"
Si alzò dall'asciugamano: "Basta, ho bisogno di stimoli, di agire!"
Hidan: "Mhmm…"
Zetsu, Kisame, Sasori, Deidara e Tobi seguirono lo sguardo pensoso di Hidan sulla sedia a sdraio di Konan.
Da dietro gli occhiali da sole sfogliava una rivista canticchiando, un sorrisetto a manifestare lo stato di pace interiore in cui si trovava.
Kisame sorrise: "Pensate anche voi quello che penso io?"
Tobi: "Si, dobbiamo presentare Tobi 2 a Konan!"
Kisame aiutò Deidara a sollevare Tobi, capovolgerlo a testa in giù e conficcarlo come un ombrellone nella sabbia.
Zetsu: "Siamo sicuri che non si arrabbierà?"
Zetsu: "E allora? Andiamo!"
Kisame: "Zetsu ha ragione!"
Zetsu e Zetsu: "Chi dei due?"

Konan leggeva: "(canticchiando in mente) Ci sta un popolo di ninja, che ha inventato tanti jutsu, il più famoso è l'alli jutsu, alli jutsu, alli juuuuuutsu!"
Tolse improvvisamente gli occhiali e notò che si era sollevata da terra.
Konan: "Vi spiacerebbe mettervi giù?" disse irritata ai tre che avevano alzato la sua sdraio.
Hidan: "Eh eh eh!"
Kisame: "Con piacere però…"
Zetsu: "… ti metteremo giù un po' più in là!"
Konan: "AAAAAAAHHH! FERMI!"
Seguiti da Deidara e Sasori a spronarli, portarono Konan con tutta la sedia fino al bagnasciuga, poi entrarono nell'acqua bassa e infine la scagliarono via con tutta la loro forza: un volo incredibile.
Si sentirono prima le loro risate, grasse e sonore o perfide e ghignanti, poi i respiri profondi di Konan.
Konan: "Brutti……… Oh, cavolo!"
Kisame: "Dai, Konan, fatti quattro risate!"
Konan sembrava terrorizzata: "Non tocco… sono finita in una buca!"
Zetsu: "E allora?"
Cominciò a muoversi agitata: "DEMENTI! IO DOVE NON SI TOCCA NON SO NUOTARE! (blub!)"
Si zittirono, ma poi scoppiarono di nuovo a ridere.
Hidan: "Si, certo! Ma se anche tu ti sei fatta un sacco di bagni da quando siamo qui!"
Sasori: "Però, ora che ci penso, non l'ho mai vista allontanarsi più di tanto."
"……"
Konan: "SCEMI! (glub!) IO SONO DI CARTA! (blubglub!) IN ACQUA MI APPESANTISCO E VADO A FONDO!"
Akatsuki: "Ops!"
Konan riemerse, tossì ma poi affondò di nuovo.
Cercò di gridare, ma sprofondava quasi subito e la sua voce moriva in un fiotto di bolle.
Zetsu: "Ehm, ragazzi…"
Zetsu: "Credo che la cosa sia seria; la corrente la sta pure spingendo a largo."
Sasori: "Forse dovremo aiutarla."
Hidan: "Naaa, altrimenti il bagnino che ci sta a fare? Lasciamo che ci pensi lui."

In quel momento, sulla postazione del bagnino.
Kakashi (leggendo): "E allora la cinse tra le sue braccia mormorandole all'orecchio che non l'avrebbe abbandonata mai più…"
(urlo di Konan): "AH… (glubglubblub!)"
"e lei gli promise lo stesso…"

Konan rivolse uno sguardo livido di paura ai cinque scemi che impassibili la guardavano annegare.
Hidan: "Il bagnino non arriva…"
Kisame: "A chi và di buttarsi a prenderla?"
Deidara: "Tsk, gettarsi velocemente nell'acqua fredda è dannoso per la salute."
"MA CHE DIAVOLO…?!?!?!?"
L'imprecazione proveniva da Pain, svegliato dal sonno dall'urlo della donna. Scostò bruscamente Kisame ed Hidan ed ammirò immobile lo spettacolo.
Pain: "KONAN!" Senza nemmeno rivolgere uno sguardo indemoniato agli autori dello scherzetto, tolse le infradito e si buttò.
Intanto, attirati dalle urla, anche i bagnanti vicini erano accorsi.
Naruto: "Wow! Un salvataggio!"
I piercing frangevano i flutti, inossidabili, puntati sull'obbiettivo, più vicino ad ogni bracciata. La raggiunse, si immerse e la riportò a galla. Dopodiché, tenendole la testa fuori dall'acqua la riportò quasi senza difficoltà a riva. Una volta arrivato la adagiò sull'asciutta sabbia, prima la schiena poi piano la testa.
Inevitabilmente accorsero i curiosi, ma lui li tenne tutti lontani.
Pain: "Konan, su apri gli occhi! Konan!"
Dalla spiaggia arrivò Itachi: "Ehilà, che succede? Oh, cavolo!"
Si trovò davanti Konan a occhi chiusi per terra e Pain che urlava e la scuoteva.
Pain: "Tsk, ha bevuto un bel po'; respira a malapena."
Ed ecco arrivare i consigli degli impiccioni.
Itachi: "Dalle qualche schiaffo!"
Il sadico Hidan si sgranchì le nocche: "Posso pensarci io?"
Sasori (ammiccante): "Falle la respirazione bocca a bocca!"
Deidara (ammiccante): "Approfittane ora che è svenuta!"
Kisame: "Ehi, perché solo il capo può approfittarsene?"
Pain: "ZITTI!"
Mise le mani sul suo petto ed iniziò a premere.
Deidara: "Tsk, lo vedi che alla fine anche tu non resisti dal darle una palpata ora che è…"
Pain rispose, calmo per via della concentrazione: "è un massaggio cardiaco."
Deidara: "A me sembra molto equivoco, anche per la posa in cui siete."
Pain lo ignorò, pensava solo a Konan che aveva smesso di respirare…
Pain aggrottò le ciglia e un rivolo di sudore si fece largo tra le gocce d'acqua che ancora gli bagnavano la faccia: "Andiamo…"
Zetsu: "Cavolo!"
Itachi: "Che suspence!"
<<COFF!>>
Improvvisamente la testa di Konan scattò e con un fortissimo colpo di tosse si liberò dell'acqua in eccesso che andò a finire sulla faccia puntellata di Pain, chino su di lei.
Sasori: "Che schifo!"
La donna dai capelli blu tossì ancora diverse volte, mentre riusciva a sollevarsi a stento da terra con una mano, l'altra portata alla gola.
Pain tirò fuori un sospiro di sollievo e un sorriso compiaciuto.
Gli altri solo il sospiro di sollievo.
Sakura: "è salva!"
Gai urlò: "Che eroe!"
Arrivò alfine Kakashi, camminando con gli occhi sul suo libro.
Kakashi (leggendo): "Grama la vita dell'uomo incapace di amare le donne al di fuori del corpo e del letto, perché non conoscerà mai l'amore. Fine."
Si fermò chiudendo il volumetto: "Jiraya è un genio dell'arte della penna, senza dubbio."
Aprì gli occhi e si ritrovò una turma di gente a guardarlo infuriati; prima guardarono la sua maglietta con la scritta cubitale "bagnino", e poi lui.
Kakashi: "…… Ehm, salve! Mi sono perso qualcosa?"
"LEI è IN RITARDO!"
Kakashi (gocciolone dietro la testa): "Eh eh eh…"
Temari: "Tsk, bagnino da quattro soldi!"
Gai: "Se non fosse stato per codesto prode la fanciulla sarebbe annegata! Kakashi, hai mancato ai tuoi obblighi nei confronti del lido e del qui improvvisamente spuntato signor Ukki: rassegna le tue dimissioni."
Kakashi: "A seguito di ciò, credo che farò come dici."
Ukki: "Ed ora chi farà il bagnino part-time?"
Gai: "Lasci fare a me, signore! Accetterò questo incarico con giovanile entusiasmo!"
Ukki: "Beh, ci perdo un po' in immagine (quel Kakashi come bagnino faceva un figurone rispetto a questo qui…), ma ci guadagno in efficienza. E sia."
Anko raggiunse Kakashi: "Ora finalmente potremo passare più tempo insieme!"
Per farla breve si erano dimenticati che appena dietro di loro si era rischiato il dramma e c'erano ancora la salvata e il salvatore giù sulla sabbia.
Konan guardava i suoi occhi cerchiati e lui scrutava impassibile i suoi. Vicinissimi, respiravano entrambi con affanno.
Pain: "Konan…"
Konan: "Pain…"
Sussurravano loro, cosicché nessuno poteva udirli.
Pain: "Una ninja del tuo livello sa camminare perfettamente sull'acqua…"
Konan: "Allora perché non lo hai fatto quando sei venuto a salvarmi?"
Pain: "…… Giusto."
Si rimise in piedi e l'aiutò a rialzarsi.
Gai, che aveva già addosso la maglietta da bagnino (al momento da riceverla da Kakashi era stato sul punto di lanciare una risata maniacale!), cominciò a disperdere la folla lì intorno: "Su, non c'è nulla da vedere! Tornate tutti a divertirvi e state tranquilli: il bagnino Gai, a differenza del precedente raccomandato, sarà vigilassimo, non avrete più niente da temere! Ah ah ah!"
Dopodiché si tolse lo sfizio di lanciare una superba fischiettata da bagnino.
Lee: "MAESTRO, LEI è IL MIGLIORE!"
Kakashi (pensiero): "Gai, ma vuoi ficcarti in testa che sei in vacanza? Se accetti altre mansioni chissà se ti resterà del tempo libero!"
Ten Ten: "Beh, ragazze, diciamo pure addio al nostro bagnino figo da atmosfera."
Shizune, Sakura, Temari e Ino: "Sigh!"
Tutto era finito per il meglio e tutti andarono via, tranne i membri di Akatsuki.

Si portò indietro i capelli bagnati e gettò via il fiore di carta che portava tra i capelli, ormai inzuppato e molliccio: "Pain… grazie! Mi hai salvato la vita."
Il dio dai cento piercing rise: "Umpf! Secondo te ti lasciavo affogare, Konan?"
Un radioso sorriso di gratitudine spuntò sul viso di lei. A differenza di quei bruti degli altri Akatsuki, pappemolli col cervello in pappola, con sprezzo del pericolo si era gettato nel mare poco più che calmo per strapparla dal suo umido abbraccio.
Non si sarebbe mai aspettata che quell'aspirante dio così pieno di sé agisse in modo così altruista.
Konan, confusa e felice: "N-non so che altro dire… grazie!"
Itachi : "Chi dice che le divinità non si preoccupano degli affari terreni e dei miseri umani?"
Pain: "Tsk, non fosse stata lei ma uno qualunque di voi l'avrei lasciato annegare. Tra parentesi, dopo faremo i conti."
Akatsuki: "Ehm……"
Konan: "Pain…"
La divinità era scesa dai cieli apposta per ripescarla, l'unica mortale degna di quel privilegio. Più o meno così pensò Konan in quel momento.
E fu così che il suo cuore di cattiva, atrofizzato da una infanzia orfana tutt'altro che spensierata, da anni di pioggia e nuvole nere al seguito di un dio crudele per il bene dell'umanità, dalla convivenza forzata con individui troppo stravaganti e troppo spietati, riscoprì cosa volesse dire battere forte.
Konan: "Davvero mi consideri tanto importante?"
Pain: "Certo."
Per essere uno che aspira a conquistare il mondo tra urla di dolore non sembrava poi così misantropo; che il capo della famigerata organizzazione degli accappatoi neri a nuvolette rosse provasse autentica affezione per lei, la sua più fida sottoposta, si domandò con una luce negli occhi.
Pain: "Tu sei l'unica donna che abbiamo nell'organizzazione, dobbiamo tenerti stretta."
Konan: "… Eh?"
Pain: "Già bastano i suoi stessi membri, con le loro scappatelle estive a gettare fango sulla nostra organizzazione; se non ci fossi tu ci prenderebbero per un club di finocchi, sei fondamentale."
Un motivo più che valido per tenerla in squadra anche se non la dava mai a nessuno.
Konan: "………"
Il sorriso di Pain si dissolse in un espressione interrogativa. Perché all'improvviso quel silenzio imbarazzante? Perché Konan lo stava guardando così? E perché gli altri scuotevano il capo, si battevano la mano in faccia e manifestavano in vari modi il loro dissenso?
Konan strinse i denti: "Quindi è per questo che mi hai salvata, eh?"
Represse la tentazione di colpirlo ad ombrellonate; semplicemente lo superò, col viso altero e gli occhi chiusi.
Pain: "Ma…"
Ma fermò il passo: "Ah, dimenticavo…"
Formò un sigillo e dalle sue scapole si diramarono lunghi fogli di carta. Simili a tentacoli si avvolsero, mummificando, intorno a Kisame, Hidan, Zetsu, Deidara e Sasori, risparmiando Itachi e Pain. Un altro sigillo e i tentacoli di carta sollevarono i condannati a mezz'aria, li sballottarono per bene, dopodiché si allungarono verso il mare; allungandosi, la carta di svolgeva attorno ai cinque, volutamente, in modo da far girar loro la testa finché, una volta liberi non furono lanciati tutti trottolanti in acqua.
"AAAAAAHH!"
E alle urla seguirono cinque grossi <<SPLASH!>>
Konan: "Tsk!" Completata l'opera poté andar via soddisfatta e in santa pace (per modo di dire).
Sasori (in acqua): "Beh, ce lo siamo meritati."
Sulla spiaggia: "Si è adirata parecchio." disse Itachi al suo capo.
Tobi (estrattosi da solo dalla sabbia): "Capo, non ha avuto cuore! Poverina!"
Hidan (in acqua): "Bah, si merita questo e altro quella ritrosa! Bravo capo, niente smancerie!"
Tuttavia non condivideva la sua opinione. Gli aveva rivolto uno sguardo ricolmo di riconoscenza e per una volta aveva guardato nei suoi occhi come avesse davanti un autentico dio, riconoscente di tutto il suo operato, che dopo quasi tutta una vita trascorsa insieme considerava importante.
Ed era così, ma non per quello in cui aveva creduto.
Difendere l'orgoglio femminile e salvare la faccia alla loro eterosessualità per il bene dell'organizzazione. Ecco per cosa lei era speciale, non certo perché era il membro più vicino a lui, la persona più vicina a lui.
L'operato del dio l'aveva resa felice, le sue parole l'avevano demolita completamente.

Un tuono.

Pain alzò gli occhi al cielo, beccandosi una goccia dispettosa dritta in un occhio.
Itachi: "Capo, è lei?"
Pain: "Ehm, si… Però non dipende da me, non posso farci niente."
Il cielo si era ingrigito ed aveva cominciato a piangere, manifestando al posto suo il disappunto e la rabbia con sé stesso che un dio, perfetto com'è, non può provare.
Un espressione imbronciata fu tutto ciò che si permise.
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!"
L'urlo, carico di incredula agonia, li spavento fin nel profondo dell'anima, facendo tremare le ossa tanto era agghiacciante.
Tobi: "M-m-m-ma chi è?"
Chi poteva essere?
"NON è POSSIBILE! MI RIFIUTO! NON è POSSIBILE!" Urlava Naruto con tutto il fiato che aveva in corpo, solo in acqua quando tutti gli altri, sorpresi dalla pioggia erano corsi all'asciutto ad avvolgersi negli asciugamani.
Sakura: "Naruto! Esci subito fuori dall'acqua, l'acqua cade forte!"
Naruto: "MAI! Siamo in estate! È innaturale che in tre giorni piova due volte!"
Su questo aveva ragione, ma Pain si guardava intorno con aria innocente…
Naruto: "Basta piovere! Io devo godermi le vacanze, il sole, il bagno, non la pioggia! Io non esco! No!"
Kakashi e Gai corsero in acqua e lo afferrarono per le braccia.
Gai: "Sono desolato: capisco benissimo il tuo dramma, ma in qualità di bagnino ti ordino di uscire dall'acqua!"
Naruto: "NOOOOOOOOO! SIGH!"
Kakashi era meno autoritario e più morbido: "Su, vieni via, forse smetterà presto."
Naruto: "SIGH! NON DOVREBBE NEMMENO COMINCIARE! NOOOOOOO!"
Tra i singhiozzi, Gai e Kakashi lo portarono a riva, lo coprirono con un asciugamano e lo aiutarono ad attraversare a testa bassa la spiaggia. Al suo passaggio gli sguardi di alcuni si facevano tristi e compassionevoli, di altri allibiti e rassegnati come quello di chi osserva un demente…
Intanto tutti i bagnanti si ritirarono, usando gli ombrelloni per coprirsi. Vedere usare a quel modo gli ombrelloni, per parare l'acqua anziché il sole, fece crepare il cuore ancora di più al deluso e affranto Naruto.
Era peggio dell'altro giorno, sembrava arrivato l'autunno.
Itachi, che era rimasto lì a sorbirsi una bella doccia: "Brrr, capo!"
Pain si limitò a scrollare infastidito le spalle, non era la pioggia torrenziale il primo dei suoi problemi al momento, dei problemi di un dio che aveva appena perso il suo credente più fedele e leale.
Sasori: "AAAAAHHH! AIUTO CAPO! IL MALTEMPO HA FATTO AGITARE IL MARE!"
Hidan: "Cazzo, la corrente ci trascina!"
Pain: "Kisame è un bravo nuotatore, che vi salvi lui." E si incamminò.
Deidara: "Ehm, Itachi?"
Troppo tardi, c'era solo Tobi.
Deidara: "Ehm…"
Sasori: "Siamo sicuri di volere che lui ci salvi? Forse è meglio annegare."
Tobi: "Tanto io non vi salvo: avete fatto troppo i cattivi con Tobi, ciao ciao! Ah, dimenticato: sono un bravo ragazzo!"
Deidara sbuffò: "Usiamo Hidan come canotto: tanto è immortale, possiamo tenerlo a testa sotto quanto vogliamo!"
Hidan: "EH?!?!?"
Itachi e Pain correvano nella sabbia bagnata, abbandonando la spiaggia.
Itachi: "Capo, forse in quanto capo non le importa se ha intossicato la vacanza di Konan, ma io le consiglio comunque di fare qualcosa."
Pain: "… Vedrò."

Al riparo delle fronde di una macchia di alberi…
Sasuke, bagnato: "Tsk, roba da matti! Ma vi rendete conto? Un attimo c'è il sole e nell'arco di qualche secondo viene giù il diluvio."
Juugo, inondato: "Eh, non ci sono più le mezze stagioni. Non si sa più come vestirsi.
Karin finì di strizzarsi la maglietta: "Beh, almeno qualcuno gioisce di tutta questa pioggia…"
"I'm singin' in the rain! I'm singin' the rain!" cantava col sorriso sulle labbra Suigetsu davanti a loro, pubblico attonito della sua gioia.
Suigetsu: "Dopo tanto sole sulla testa ad essiccarci finalmente umidità ed acqua che viene a fiumi giù dal cielo! Ah!"
Aprì la bocca per bere qualche gocciolina.

Ukki: "Signor Pain, lei non può rovinare la stagione turistica dei miei clienti paganti! Quindi le chiedo di smettere subito." Fece autoritario, dopo essere venuto a sapere da un informatore anonimo…
Tobi: "Ih ih ih!"
… che era lui il responsabile di quell'acquazzone inusitato.
Pain: "Come ho già spiegato, non l'ho fatto di proposito, ma se insiste."
Schioccò le dita e la pioggia cessò.
Ukki: "Uhm, non male come trucchetto."
Pain schioccò di nuovo le dita e tornò a piovere, poi le schioccò ancora e smise. Ora sembrava aver recuperato il controllo della sua abilità; per qualche motivo non era stato capace di sfruttarla subito, e la pioggia non aveva voluto saperne di cessare…
Itachi: "Già, sarebbe bello poterlo usare contro i lidi concorrenti, vero?"
Ukki: "Tsk, io sono un albergatore onesto, giammai farei una cosa del genere!"
Pain: "Beh, il suo problema è risolto. Ora se permette…"
Ukki: "Prego."
Dopo pranzo Al e Itachi decisero di tornare ai bungalow.
Itachi: "Capo, è stato parecchio indelicato con lei, noi siamo malvagi ma siamo sempre esseri umani."
Pain: "A sentirti parlare non sembri poi così malvagio. Sicuro di non essere un buono in incognito nella mia organizzazione per qualche oscuro scopo altruista?"
Itachi: "No."
Pain: "Stai mentendo ad un dio?"
Itachi: "No."
Pain: "Ora sono più tranquillo."
Itachi: "……"
Pain: "Purtroppo le mie parole, benché giuste, sono state proferite nel momento sbagliato. Avrei dovuto semplicemente darle una pacca sulle spalle, un sorriso un po' sbruffone e andando via come nulla fosse."
Itachi: "Ci avrebbe fatto una figura notevolmente migliore."
Ma in quel momento il suo dio inconscio aveva fatto in modo di riportare coi piedi per terra quella donna che osava guardarlo con occhi troppo dolci, che avevano già cominciato a farlo umanamente vacillare.
Itachi: "Le chiederà scusa?"
Pain: "Certo che no, sono il suo capo, figurati se un capo chiede scusa ai suoi sottoposti."
Itachi: "Eppure so che siete parecchio in confidenza."
Pain: "Confidenza o no, ne và dell'immagine dell'intero gruppo. Semplicemente… cercherò di spiegarmi, rinnoverò le mie attestazioni di stima nei suoi confronti, e la consolerò per lo smacco ricevuto."
La povera Konan stava certamente struggendosi in qualche luogo solitario.

Pain: "E QUESTO COS'è?!?!?!?"
Tutti i suoi bagagli erano stati ammucchiati in malo modo fuori il loro bungalow.
La voce di Konan uscì dalla capannella: "Io sono un membro importantissimo all'interno di Akatsuki, lo hai detto tu stesso, no? Ebbene, ora ho deciso di reclamare giustamente qualche privilegio!"
Pain: "Cosa?"
Itachi rise: "Non sembra affatto in attesa di consolazione!"
Pain: "In qualità di unica donna dell'organizzazione, tutelante la vostra immagine di veri uomini dalle ragionevoli accuse di checcagine, esigo di avere un bungalow tutto mio! Dopotutto sono un membro importante!"
Pain: "Konan, piantala subito! Quello è anche il mio bungalow! Io sono il capo!"
Konan: "Esatto, lei è il capo! Anche lei deve avere un bungalow tutto suo, che ingiustizia! Ecco perché non può stare qui, è inammissibile, dico bene?"
Pain: "Ma… Stai solo rigirando le mie parole a tuo vantaggio!"
Altro che struggersi! Mica era una ragazzina suscettibile, era Konan. Konan era una donna, forte, tutto d'un pezzo, temprata da una vita di crimini ed efferatezze fuori e all'interno di Akatsuki. Non farebbe certo parte della prestigiosa organizzazione altrimenti!
Konan era una donna col proprio orgoglio, in gamba, era lei la vocina della saggezza che si permetteva di far critiche e battute nientemeno che sul capo in persona quando questi toppava, sentendolo un dovere. Ma mai aveva osato tanto: mettersi contro di lui.
Konan: "Capo, a differenza degli altri io so come riverirla come merita: non le arrecherò l'offesa di costringerla a dividere l'alloggio con me, anche se sono il membro più importante dopo di lei!"
Pain (pensiero): "E pensare che quando siamo arrivati ne sembrava entusiasta."
Konan: "Ah, ho tolto le sue cose dal frigobar, le consiglio di metterle al fresco: lì sotto le valigie si staranno facendo calde."
Pain: "Konan!"
Konan: "A dopo!"
E chiuse le comunicazioni.
Pain: "GRRRR!!!"
Ebbe la tentazione di spazzare via il bungalow con lei dentro con una tecnica micidiale e apocalittica, ma poi si contenne.
"Umpf!" si ricompose e assunse un atteggiamento orgoglioso e strafottente "Sarà anche una donna adulta ma si comporta da mocciosa!"
Guardò la sua roba: "Tsk, ora le mie shuri-cola saranno calde e sgasate! Ma non è questo ora l'importante."
Itachi: "Credo che la priorità sia far pace con Konan."
Pain: "Scherzi? Ho il mio orgoglio, non le mendicherò ulteriormente il posto."
Itachi: "Userà le maniere forti?"
Pain: "Non ho detto nemmeno questo! Sono un gentiluomo io, non mi sognerei mai di abbassarmi a sfollare una donna da una capanna per prenderle il posto, umpf!"
Itachi alzò gli occhi al cielo: "Si, certo…"
L'Uchiha ridacchiò ancora: "Beh, allora credo le convenga cominciare da subito a cercarsi un posto per lei e la sua roba."
Pain: "Piantala, non sono di buon umore per tollerare le tue battutine."
Itachi: "Come vuole." Non aveva dubbi che Pain fosse altezzoso, ma quella del gentiluomo gli suonava strana come una scusa: non avrebbe avuto difficoltà né rimorsi a riappropriarsi del proprio posto e sbattere fuori gli insediati, se non si fosse trattato di Konan. Erano palesi i suoi favoritismi verso di lei. Galanteria come aveva detto certo, ma solo quella? Ed ecco che la sua fantasia da coppiettista cominciò a lavorare e a vedere dei presupposti.
Itachi (pensiero): "Chissà se questi due…"
Pain: "Che stai guardando?"
Itachi: "Nulla." Si affrettò a dire Itachi visti i suoi occhi iniettati di sangue. Era meglio rigare dritto da quel momento in poi, il capo era irascibile e già irato.
Itachi: "Capo… o preferisci Al?"
Pain: "Capo va bene."
Itachi: "Capo, si rilassi: tanto il problema dell'alloggio non sussiste. Può stare in uno qualsiasi dei bungalow dei suoi colleghi."
Pain: "Stare in uno dei vostri bungalow? Con due di voi? Con voi?"
Itachi: "……"
Pain: "……"
Itachi comprese e chiese scusa: "Scusi capo, faccia finta che non le abbia detto nulla."
Pain: "Umpf!"
Grazie a tutti quelli che leggono, commentanti o no ^__^
Buon proseguimento d'estate da TonyCocchi!


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Cap 4: [link]
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Comments1
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MWkillkenny84's avatar
Poooooovero Leader, son partiti i problemi di coppia...
Voto: 10